Proseguono le azioni per la bonifica di diversi angoli della città e della campagna soggetti all’azione di vandali e incivili: anche oggi sono stati differenziati, per quanto possibile, raccolti e conferiti nei centri di raccolta e recupero rifiuti di ogni genere abbandonati incomprensibilmente da concittadini allergici all’ordine e alla pulizia.
Questo atteggiamento, oltre che incomprensibile e ingiustificabile, è deleterio nei confronti di tutti gli altri cittadini virtuosi (direi, semplicemente, educati e corretti) che utilizzano il servizio di raccolta depositando i propri rifiuti fuori casa piuttosto che complicarsi la vita con azioni illecite. Infatti è il resto dei cittadini perbene che poi contribuisce al costo del servizio di bonifica delle discariche abusive.
Una condotta incivile che però non viene adeguatamente censurata da chi osserva sempre con occhio attento il livello di igiene della nostra città, siano essi promotori ed esperti di pratiche o tecniche di ingegneria ambientale, o esponenti di forze politiche cittadine.
Dico questo perché mentre si denuncia la presenza di discariche abusive, si perde di vista l’obiettivo principale, ovvero i responsabili di queste azioni.
Sembra che, approfittando di questi gesti sconsiderati da parte di pochi, si voglia attaccare l’Amministrazione sostenendo che la stessa (e quindi i cittadini tutti) debba sempre farsi carico di tutti i costi e ogni azione di contrasto. Mai che ci sia una condanna chiara contro questi che sono veri e propri reati ambientali. Mai che si difenda e si sostenga tutta l’altra parte di cittadini, la parte migliore della nostra comunità.
Questo è il problema principale: si giustifica l'agire di “cittadini” incivili perché è difficile o politicamente compromettente schierarsi contro.
In tema rifiuti i numeri che ci riguardano parlano chiaro: nelle classifiche che ogni anno fanno un report regionale e nazionale, Assemini risulta un paese “virtuoso”, per il buon livello di differenziazione e per i rifiuti prodotti pro capite.
Nonostante molti slogan contrari, ma anche irrispettosi del lavori dei cittadini corretti, Assemini nei dati dell’ultimo Rapporto sui rifiuti in Sardegna riferito all’annualità 2014 (i dati del 2015 usciranno a fine anno), presenta una percentuale di raccolta differenziata pari al 67% contro la media Regionale di appena il 53% e un dato nazionale del 45%. Nel 2015 siamo stati ancora più capaci e abbiamo raggiunto una differenziazione del 73% portandoci così tra i primi Comuni in Sardegna: solo 80 Comuni su 377, quindi solo il 21% supera il 70% di raccolta differenziata e questi sono sostanzialmente tutti piccoli Comuni dove più è “facile” fare la differenziata.
Tra i Comuni di grandi dimensioni, sopra i 10mila abitanti Assemini era 9° in classifica con il suo 67% di differenziata nel 2014. Nel 2015 ripeto la percentuale di differenziazione è ulteriormente aumentata sino al 73%.
Un altro dato utile per capire i numeri è quello relativo ai rifiuti totali che produciamo. A livello Regionale la produzione media pro capite annua è di 436 kg/ab/anno mentre Assemini sta notevolmente al di sotto con 340 kg/ab/anno.
Tutto questo viene confrontato, anche giustamente, con quanto il cittadino spende per il servizio, anche perché ci hanno sempre raccontato che differenziando bene avremmo risparmiato.
Iniziamo a sfatare questa affermazione che molti usano come slogan o promessa per le campagne elettorali. Purtroppo, da quando si è passati dalla raccolta su strada e conferimento in discarica del rifiuto tal quale alla raccolta porta a porta, i costi sono costantemente aumentati. Non c’è un nesso diretto, come ci aspetteremmo, tra una buona raccolta differenziata e la riduzione dei costi. E' vero il contrario.
Esiste sicuramente un nesso diretto tra l’essere educati e civili e il decoro o la salvaguardai dell’ambiente. Azione dovuta e comunque impagabile, e per questo da sostenere a tutti i costi, stigmatizzando
comportamenti incivili.
Per tornare alla questione dei costi, che molti usano per attaccare l’Amministrazione di turno, questi sono sicuramente influenzati dalle cattive pratiche dell’abbandono indiscriminato dei rifiuti, ma non solo, e le variabili sono diverse.
Generalmente i comuni che raccolgono, conferiscono, recuperano e smaltiscono in maniera differenziata e utilizzano gli inceneritori spendono molto di più di quelli che smaltiscono in discarica autorizzata.
Un esempio Regionale, messo in evidenza l’anno scorso dall’Assessorato Ambiente della Regione Sardegna, era la disparità dei costi di smaltimento del rifiuto secco. Mentre da noi il rifiuto secco smaltito all’inceneritore del Tecnocasic costa circa 180 euro a tonnellata, nel nord est Sardegna il conferimento diretto in discarica costa circa 103 euro a tonnellata.
In Sardegna il costo medio pro-capite annuo è di 170 euro/ab/anno ad Assemini abbiamo trovato un servizio già avviato che costava 153 euro/ab/anno e che dal 2015 abbiamo portato a 133 nel 2015 e a 134 preventivati per questo 2016.
Ecco quindi che alcuni detrattori locali, che denunciano il mancato raggiungimento dei risultati virtuosi, in termini di differenziazione e produzione totale dei rifiuti, e al riscontro sul costo del servizio, vengono smentiti dai numeri.
Assemini ha raggiunto un buon compromesso tra servizio e il suo costo.
Assemini si pone nella fascia alta della classifica sia a livello Regionale ma anche Nazionale confrontandosi con alcune realtà del nord Italia da sempre più virtuose.Chiaramente è necessario guardare alle esperienze di chi fa meglio ma contemporaneamente stare attenti a consolidare il risultato raggiunto perché ogni anno si parte da “zero”. Ogni anno è necessario confermare il risultato raggiunto l’anno precedente ed eventualmente migliorare. Questo è uno sforzo che ha un limite fisico tra quanto si chiede ai cittadini e quanto si ritrovano in tasca in termini di riduzione dei costi del servizio.
Per questo anno 2016 abbiamo ipotizzato di fare uno sforzo in più e di aumentare ulteriormente la raccolta differenziata partendo dal buon risultato del 73% dell’anno scorso. Per capirci sul “giusto compromesso tra sforzi e benefici” abbiamo previsto una proiezione dei risultati nel caso fossimo bravi ad aumentare la raccolta di ulteriori 5 punti percentuali, ponendoci l'obiettivo del 78%. Attraverso i complicati meccanismi che regolano i costi del servizio in funzione dell’aumento della percentuale di differenziazione (minori costi di smaltimento ma anche minore premialità) si è valutato che la riduzione si attesterebbe intorno ai 25mila euro. Un buon risparmio ma che non incide in modo significativo sulle bollette. Avere alte percentuali di raccolta differenziata e cercare di migliorarle ulteriormente (come in questo caso) non è cosa facile e neppure economicamente sostenibile, se si punta esclusivamente sulle modalità di raccolta.
Chi sostiene quindi la raccolta differenziata “spinta” indicandola come la via da seguire, favoleggiando una riduzione dei costi del servizio racconta favole. Se non ci sono altre azioni e un coinvolgimento dei cittadini, come l'educazione a tutti i livelli, la sensibilizzazione o la condanna per l'abbandono dei rifiuti, si rischia di vendere fumo.
Le azioni della Amministrazione in termini di contrasto ai fenomeni di inciviltà sono costanti. Sia nel 2015 che nel 2016 diversi cittadini sono stati filmati da videocamere nascoste mentre abbandonavano rifiuti per strada. Molti sono stati sanzionati. Diversi sono stati i controlli dei rifiuti nelle discariche abusive e altrettanti sono stati i riscontri e le sanzioni. L’attività, dovuta, comporta, come molti capiranno, l’impiego di uomini e mezzi e quindi dei costi per tutti. Se ci fosse più educazione se venissero stigmatizzate queste cattive pratiche si ridurrebbero gli effetti negativi sull’ambiente e sul decoro e per riscontro i costi del
servizio.
Essere dei buoni cittadini, attenti ai propri comportamenti costa sia fatica che denaro. Un meccanismo utile per il coinvolgimento e la responsabilizzazione personale dei cittadini è quello di premiare direttamente il singolo in base al proprio comportamento virtuoso. Questo è quello che avevamo proposto nel bando revocato, anche a seguito della raccolta firme da parte di un Comitato, e che consisteva nella misurazione dei rifiuti prodotti di ogni singolo cittadino e sulla base di questi applicare la Tari che passava cosi da tassa e vera e propria tariffa premiando chi più differenziava rispetto a chi invece la differenziata non la vuole fare o la fa male. E’ un modo per essere più equi nella ripartizione della spesa totale del servizio. E’ un modo per responsabilizzare direttamente i singolo senza azione vessatoria spesso sinonimo di raccolta spinta.
L'Amministrazione Comunale cerca di perseguire i suoi obiettivi mettendo in campo uomini e risorse al fine di contrastare chi, col proprio comportamento, procura un danno a tutta la comunità. Nel contempo auspica che anche gli attori locali e tutti i soggetti della società civile organizzata facciano la loro parte, scegliendo di schierarsi dalla parte giusta, contro la minoranza dei cittadini incivili e a favore di una diffusa coscienza civica. A parole e con i fatti.
Gianluca Di Gioia
Assessore ai Servizi di Igiene Urbana del Comune di Assemini